Territorio

That’s BuonVivere

Per noi BuonVivere non ha bisogno di spiegazioni, perché ci viene naturale.
Ma una cosa è certa: si può capire solo vivendolo. Girare affascinati fra i borghi, uscire estasiati dalle cantine, attraversare incantati colline e vigneti è qualcosa che non si può semplicemente descrivere.
Proviamo a riassumerlo in tre parole.
Iniziamo dalla prima.

LIVE. Qui da noi vivi la vita vera.
Una vita in perfetto equilibrio fra sana tradizione contadina e la miglior offerta in termini di eccellenza nel saper accogliere.

MORE. Qui da noi tutto è sotto il segno del più.
Cibi sopraffini, antichi o ricercati, prodotti enogastronomici eccelsi e riconosciuti a livello mondiale pronti a soddisfare anche gli animi più esigenti e raffinati.

REAL. Qui da noi tutto è vero e autentico.
Ogni cosa che fai, ti resta impressa per sempre nel cuore e nell’anima, ogni attimo è di quelli da assaporare e gustare fino in fondo. Esperienze che si trasformano in ricordi indelebili.
Aprire gli occhi per credere.
Capirai meglio anche il perché questi territori siano entrati di diritto nel World Heritage List.

Langhe Monferrato Roero: Live More Real!

UFFICIO TURISTICO DI ALBA
PIAZZA RISORGIMENTO, 2
12051 ALBA (CN)
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Alba

Alba è una città italiana della Regione Piemonte, in Provincia di Cuneo, situata a 172 metri sul livello del mare.

Preistorico villaggio neolitico sul Cherasca, municipio romano sulle sponde del fiume Tanaro, la città scrive nel tempo la sua storia. Piazza San Giovanni conserva le preziose vestigia del tempio e ricorda l’Alba Pompeia ed il suo imperatore Pertinace. La circonvallazione disegna il tracciato delle antiche mura, visibili in parte nella piazza del palazzo Vescovile, mentre lo skyline è ancora oggi quello della città medievale delle cento torri.

Divenne Repubblica giacobina all’avvento di Napoleone e nell’Ottocento fu sede di mercati e commerci nella riplasmazione ottocentesca dell’architetto Giorgio Busca.

Libera repubblica per ventitré giorni, Alba ricorda nella seconda guerra mondiale le pagine più dolorose della Resistenza, nei racconti di Beppe Fenoglio, e porta con orgoglio sul Gonfalone la Medaglia d’Oro al Valor Militare.

Nel 1994 la città ed il suo territorio subirono una tragica alluvione. I volontari furono tantissimi ed in prima linea per salvare persone, cose e ripristinare in tempi record le fabbriche severamente danneggiate.

Alba è oggi una città viva e vitale, circondata da armoniose colline e abbellita da giardini e viali alberati. Sei città hanno stretto con Alba un gemellaggio. E’ sede universitaria della facoltà di Viticoltura ed Enologia e ospita i corsi del St. Mary´s College del Maryland.

Un importante flusso turistico internazionale si riversa nei mesi autunnali ed in primavera, quando ad Alba si tengono la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, dedicata al suo prodotto più prezioso, e la Fiera Nazionale Vinum, vetrina e banco di degustazione dei grandi vini del territorio e della celebre gastronomia. Una densa programmazione di iniziative culturali, sportive e sociali coprono l’intero anno, coinvolgendo una realtà attiva di associazioni di volontariato.

La specializzazione di altissimo livello, pone il settore agricolo in competizione con le più prestigiose regioni vinicole del mondo, mentre il tessuto imprenditoriale, sano e diversificato, garantisce alla città stabilità economica e sociale.

Santo Stefano Belbo

La bellezza del territorio santostefanese si estende per poco più di 23 chilometri quadrati su un territorio prevalentemente collinare. La piana alluvionale del Belbo, da cui prende il nome, è l’unico luogo pianeggiante del territorio e accoglie il nucleo centrale del paese, adagiato a 175 metri s.l.m., circondato da punte che arrivano a toccare i 590 metri di quota: un vero scrigno che custodisce arte, letteratura e cultura.

Degni di nota i resti dell’abbazia romanica di San Gaudenzio, il santuario di Moncucco, l’antica chiesa parrocchiale dei SS. Giacomo e Cristoforo, il Monastero di San Maurizio e la Torre medievale, anche se Santo Stefano Belbo è soprattutto il luogo della letteratura pavesiana. Cesare Pavese vi nacque e vi trascorse la sua giovinezza: qui, ogni angolo del paese racconta di lui. La casa natale, la casa-laboratorio di Nuto, la Mora, la collina di Gaminella protagonista ne La Luna e i falò, la stazione ferroviaria con i vecchi binari ancora conservati e infine il cimitero dove riposano i resti dello scrittore.

Ad arricchirne l’offerta, la grande tradizione enogastronomica e l’offerta outdoor: dai sentieri in cresta ai percorsi multimediali del MOM, il Multimedia Outdoor Museum, è la meta ideale, a piedi per gli appassionati di trekking o in bici per chi predilige il cicloturismo.

Bossolasco

Bossolasco è una romantica località di villeggiatura conosciuto come “Il PAESE DELLE ROSE”.
La strada del centro storico, che porta alla parrocchiale di San Giovanni Battista, è decorata da profumate e colorate piante di rose che conferiscono alla via un aspetto quasi incantato, caratterizzandola con affascinati scorci.
A questo paese fiorito si attribuisce, inoltre, anche il nome “Perla delle Langhe”, per accentuare la particolare bellezza che lo distingue dagli altri paesi delle Langhe.

Somano

Somano è uno dei 21 comuni della Comunità Montana Alta Langa, situato ai confini della stessa, in un’area di transizione tra le vigne, coltivate a dolcetto, e i noccioleti, a 516 m.s.l.m (il concentrico, ma alcune frazioni arrivano a oltre 700 m.).
Borgo d’origine romana, deve il suo nome, probabilmente, ad una derivazione latina: SUMMA JANI, cioè collina dedicata al dio Giano, protettore dell’agricoltura.
Le sue vicende storiche sono legate alle molte famiglie titolate che qui hanno governato, allacciando la sua sorte a quelle delle città da cui i nobili provenivano.
Oggi si presenta in una fase di nuova crescita e sviluppo: molte sono, infatti, le famiglie che qui tornano ad abitare i vecchi fabbricati, appartenute alla famiglia di provenienza.
Questo recupero avviene anche grazie ai numerosi stranieri, soprattutto svizzeri e tedeschi.
Alcuni giovani, poi, hanno ripreso la strada dell’agricoltura e dell’allevamento o hanno aperto piccole aziende (alimentari e non) a gestione per lo più familiare.

Dogliani

Terra di vini, artigianato, antiche fiere, sagre e mercati.
 Questo paese sorge nel centro delle Langhe sud-occidentali, situato in una conca naturale attorniata da dolci colline, a cavallo tra il monregalese e l’albese, in una terra che da sempre intrattiene saldi legami con il paesaggio, mantiene ancora oggi la caratteristica fisionomia urbanistica che la storia e la mano dell’uomo hanno disegnato dalle sue origini.

Dogliani è considerata la capitale delle Langhe sud occidentali

La cittadina, di origine preromana, si distingue nettamente in due agglomerati urbani: il Borgo, sul fondovalle bagnato dal fiume Rea, affluente di destra del Tanaro, e il Castello. Il paese si presenta quindi con due centri storici ben conservati: uno vivace e più commerciale e l’altro, sull’altura sovrastante, che conserva ancora ora, quasi intatta, la sua fisionomia di borgo fortificato medioevale: strade strette, vicoli serpeggianti, le antiche mura di cinta… Oltre ai due più antichi borghi all’interno della cinta muraria (Borgo e Castello), la Dogliani di oggi è costituito anche dai borghi periferici Airali, San Quirico e San Rocco, fioriti nel dopoguerra.

Bonvicino

Il nome di derivazione latina, bonus vicinus, secondo alcuni sarebbe ad indicare rapporti ottimali di buon vicinato; ma la leggenda secondo la quale i bonvicinesi scampati alla paste del 1630 si sarebbero prodigati per soccorrere la popolazione del confinante comune di Belvedere Langhe non ha fondamento storico, perché la comunità locale era così chiamata già prima del 1000.

Un’altra leggenda insinua che sia stata l’indole troppo credulona degli abitanti e non la loro solidarietà a meritare loro la fama di brava gente. Le uniche vicende storiche di cui si ha notizia certa risalgono al Medioevo, nel momento del passaggio dai marchesi di Monferrato ai Visconti, che l’occuparono con la forza nel 1432. Da allora ci furono solo smembramenti e litigi. In ultimo il feudo appartenente alla famiglia di Domenico Belli, gran cancelliere dei Savoia residente ad Alba, ed alla famiglia Corte, estintasi nel secolo scorso. Bonvicino vive all’insegno dell’armonia con la natura.

E’ stato segnato dallo spopolamento, perdendo negli ultimi trent’anni circa il sessanta per cento della popolazione.

Murazzano

Murazzano negli antichi documenti è detto in latino Mulatianum e Mulassano in volgare. La desinenza latina testimonia quasi certamente la sua origine da un “Fundus Munatianum” istituito dai Romani verso il 173 a. C. quando riuscirono ad assoggettare i Liguri, popolazione d’indole particolarmente fiera dove “ogni uomo combatteva come un leone e ogni donna come un uomo” (Tacito 42 – 4).

Verso il 900 subì le scorrerie dei Saraceni e Murazzano è nominato per la prima volta, proprio in questo periodo, nel famoso diploma di Ottone I del 967 il quale passando per le Langhe lasciò la zona “sine tributo” vista la desolazione causata da queste scorrerie. In seguito, Murazzano fece parte della Marca Aleramica ed è nominato per la seconda volta in un atto del 1143 stipulato tra i figli di Bonifacio del Vasto.

Nel 1210 passò sotto i Marchesi di Saluzzo fino al 1463 quando fu acquistato dai Savoia. Nell’atto fu definito “Clypeum et clavis patri? pedemontan?” per la sua posizione strategica. Per una serie di circostanze i Savoia ne vennero in possesso solo nel 1625 e da allora visse le vicende del Piemonte. Durante il periodo Napoleonico, fu incendiata la sacrestia del santuario (1799) e nel 1800 fu distrutto il castello.

Nella seconda guerra mondiale, visse il periodo della Resistenza scrivendo una delle pagine più straordinarie in favore dei partigiani feriti che trovarono rifugio e cure nell’ospedale ricovero attiguo al Santuario.

Cossano Belbo

Cossano Belbo si trova al centro della Valle Belbo, nella bassa Langa, a 30 km. da Asti e Alba, nella parte più orientale della provincia di Cuneo. Il suo territorio è di circa 21 kmq, un antico tavolato marino che, emerso grazie alla formazione delle Alpi prima e del’Appennino poi, è stato nel corso delle ere profondamente modellato dall’erosione dei fiumi originando una conformazione prevalentemente collinosa “LANGA” (lingue di terra) con il torrente Belbo, che scorre in direzione nord fino ad affluire nel fiume Tanaro.

Treiso

Treiso ha una storia antica cinquemila anni, di cui si sono rinvenute alcune tracce in frazione Pertinace, risalenti all’Età della Pietra e a quella del Ferro. La storia dice che a Treiso (dal latino Tres o Terzius), era sita la pietra del terzo miglio della strada romana Magistra Langarum, che da Alba Pompeia conduceva in Liguria e poi nella Provenza francese. Di questa strada rimangono alcuni frammenti tra le colline.

Rocchetta Belbo

Centro langarolo, che anticamente sorgeva su una rocca sulla destra del Belbo, da cui ha preso il nome, in seguito alle piene fu poi ricostruito in basso sulla destra del torrente.

Vigneti di moscato, noccioleti, moderni frutteti sono oggi il segno di una vitalità imprenditoriale che continua ad avere il proprio fulcro nell’agrico

Trezzo Tinella

Il toponimo, attestato come Trecius nel 1171, deriva probabilmente dal nome proprio di origine romana Troecius. La posizione del Comune, situato alle sorgenti del torrente Tinella, determinò invece la denominazione Tinella, ottenuta con Decreto reale del 4 dicembre 1862.

In epoca romana Trezzo rappresentava un punto di snodo lungo il tracciato della via magistra Langarum che collegava Alba con Cortemilia e i paesi della riviera.

Albaretto della Torre

Albaretto della Torre si trova su una dorsale collinare tra le valli del Belbo e del Tanaro ed è rappresentata dalla Torre risalente al XIII secolo che ancora svetta ben conservata nel giardino della casa parrocchiale.

Castino

Il Comune di Castino, che fa parte della Comunità Montana Langa Valle Bormida, si trova in provincia di Cuneo e si stende su un crinale tra la Valle Bormida e la Valle del Belbo.
Dista 20 Km. da Alba, il principale centro delle Langhe. Altri centri nell’hinterland sono: Cortemilia, rinomato comune di origine medievale e Rocchetta Belbo. La frazione di Campetto, che ospita alcuni Agriturismi, dista circa 4 km. da Castino, mentre quella di San Bovo, che cela alcune costruzioni storiche, si trova a circa 8 km.

Sinio

Partendo da Alba e risalendo il percorso del Torrente Talloria, nel cuore dell’omonima valle, si raggiunge Sinio, piccolo borgo rurale risalente all’epoca medioevale.

Adagiato su colline morbide ed ondulate disegnate da campi e vigneti, si caratterizza per un concentrico dalla conformazione urbana non comune nelle Langhe: esso si rifà, nella parte originaria (l’antica “villa”), ad una disposizione che consente funzionalità, adattamento al pendio collinare e difesa. L’impianto del centro storico (di origine medievale, poi ristrutturato ed ampliato tra il ‘700 e l’800) è infatti determinato da una disposizione “a scudo araldico”, in cui tre parallele vie interne (Cavour, Roma e Loggero) costituiscono gli essenziali percorsi verticali, che si congiungono (quasi a punta) in basso. Stanno in posizione trasversale un’unica via (Regina Margherita) e la piazza (Marconi).

Fa da “corona” in alto, a questa forma complessiva, il “castello”. Le due porte urbiche erano anticamente l’una vicino alla parrocchiale, l’altra a chiudere in basso le tre principali vie interne

Cissone

Situato all’estremità occidentale della dorsale collinare che s’innalza sino a Serravalle Langhe, il paese domina una valletta coperta di boschi scavata dal torrente Riavolo; confina a ovest e a nord con Roddino, a est con Serravalle Langhe, a sud con Bossolasco e Dogliani e dista 56 Km dal capoluogo di provincia, Cuneo.

Mango

Si ritiene che Mango esistesse già in epoca romana, con il nome di Mangiana Colonia, toponimo citato nella Tabula alimentaria di Traiano. Si trattava, in origine, di un insediamento militare che aveva la funzione di rifornire viveri alle truppe veterane imperiali. Proprio gli ex soldati, a quanto pare, fondando qui una colonia, diedero origine al primo nucleo del borgo, che fu stabilmente abitato nei secoli successivi.

A Mango passava una delle numerose “Vie del sale” che un tempo univano Liguria e Piemonte.

Roddino

Roddino sorge ai margini della Langa sud-occidentale a mt. 610 sul livello del mare. Ha un’estensione di 1045 ettari, pari a 2740 giornate. Di queste, gran parte è coltivata a vigneto specializzato, a campo, a prato ed una quantità notevole è ancora tenuta a bosco ceduo o a gerbido.

Su questo vasto territorio vivono 391 abitanti di cui un gruppo nel capoluogo e la grande maggioranza nelle frazioni: Costepomo, San Lorenzo-Noé, S. Maria, Pozzetti, Lopiano, S. Margherita-Corini, e in altri numerosi gruppi di case sparse. Roddino, con tutta probabilità, prende il proprio nome dal sostantivo latino Randus che significa “terreno sterile”.

Cessole

La strada di fondovalle non rende merito della bellezza rustica di Cessole. Dovete inerpicarvi su per la vecchia via tortuosa e stretta che affianca le case dei signori antichi fino a sbucare nella piazzetta della chiesa, dove si apre la loggia del primo mercato di valle e dove termina, la notte di Natale, la complessa rappresentazione del Presepe Vivente. 

Di qui lo sguardo spazia sulla collina di fronte, verde di boschi e noccioleti, dove si erge la silhouette inconfondibile della Madonna della Neve – o d’la Cuca – tradizionale appuntamento devozionale e gastronomico (i famosi ravioli del plin serviti al tovagliolo) per tutta la valle.

Vesime

Il paese, collocato tra il fiume Bormida e le alte colline di Langa, è immerso in un paesaggio caratterizzato da vigneti, boschi e noccioleti. Territorio abitato da Liguri e dai Romani, era stazione di posta situata ad vigesimun lapidem (la ventesima pietra sulla strada Acqui-Castino), espressione da cui deriva il toponimo. Il primo signore del luogo fu Bonifacio Del Vasto, marchese di Savona. Passò in seguito ai Del Carretto, quindi agli Asinari, agli Scarampi e infine e ai Savoia nel 1708.

Nel 1944 sul territorio di Vesime funzionava un campo di aviazione utilizzato dagli Alleati per scopi bellici, la denominazione in codice era ‘Excelsior’.

Tra le produzioni locali si segnalano la robiola di Roccaverano, il cappone nostrano, i famosi ravioli al plin, artigianato sedie.

Unione Montana Alta Langa

L’Unione montana Alta Langa nasce il 14 luglio 2014 ed è costituita da 38 Comuni: Albaretto della Torre, Arguello, Belvedere Langhe, Benevello, Bergolo, Bonvicino, Borgomale, Bosia, Bossolasco, Camerana, Castelletto Uzzone, Castino, Cerretto Langhe, Cissone, Cortemilia, Cossano Belbo, Cravanzana, Feisoglio, Gorzegno, Gottasecca, Igliano, Lequio Berria, Levice, Mombarcaro, Monesiglio, Murazzano, Niella Belbo, Paroldo, Perletto, Pezzolo Valle Uzzone, Prunetto, Rocchetta Belbo, San Benedetto Belbo, Santo Stefano Belbo, Serravalle Langhe, Somano, Torre Bormida e Trezzo Tinella.

L’Unione è finalizzata alla promozione e allo sviluppo economico, salvaguardia e valorizzazione dei territori montani:
– promuovere lo sviluppo socio-economico e la tutela del proprio territorio;
– cooperare con i propri Comuni per migliorare le condizioni di vita dei propri cittadini e per fornire loro livelli adeguati di sevizio;
– operare per superare gli svantaggi causati dall’ambiente montano e dalla marginalità del proprio territorio, perseguendo l’opera già intrapresa dalla disciolta Comunità montana Alta Langa.

Piazza Oberto, 1
12060 Bossolasco (CN)

Telefono: 0173-799000